LA CORSA - MARATONA

Vediamo alcune distanze tipiche percorse dalle persone comuni nell'ambito di quello che pensano la corsa: 3k per fare un po' di movimento, 5k per allenarsi un pochino di più, 10k per corridori più "attrezzati" e così via... Questo a velocità le più variegate: il pacioccone, lo scattista, ecc.

Uno dei primi fatti tecnici da considerare è la velocità, anche correre solo 1k può essere durissimo se fatto al massimo della propria velocità. Poi il suolo e l'ambiente atmosferico, correre in montagna su sterrato o neve d'inverno non è come correre in città su una pista ciclabile in primavera. E poi tanti altri fattori... Eppure c'è un fattore che letteralmente sovrasta tutti gli altri quando cresce molto: la distanza percorsa.

Un classico errore è considerare lo sforzo nella corsa proporzionale linearmente alla distanza totale percorsa. Quindi, se percorro 5k o 10k nel secondo caso sfrutterei le risorse del mio corpo al doppio rispetto al primo. Diciamo che questo può essere approssimativamente vero fino a 15k (per una persona normale...). Oltre si apre un baratro: 20k o 25k sono molto diversi tra loro; 30k o 35k sono tantissimo diversi tra loro ed oltre i 40k le regole vanno proprio a farsi benedire.

Se conoscete qualcuno che ha superato i 40k chiedetegli: com'è stata la tua prima volta sopra i 30k? e sentirete delle risposte incredibili (a volte fantasiose e belle) perchè a tutti gli effetti è un'esperienza mistica :-)

Ricorriamo alla scienza per avere meno timore: anche per le persone ben allenate (ma sempre persone comuni, non parlo degli ultra runner, geneticamente predisposti per la corsa) è stato individuato tra i 30k ed i 33k di corsa un fenomeno detto "muro" in cui le scorte di energia del corpo collassano (perdonatemi per l'approssimazione di questo concetto ma non sono un medico sportivo). Non si tratta solo di un fenomeno fisico (muscoli, stomaco, fegato, reni, ecc.) ma anche di un fenomeno mentale (sintomi di depressione, inadeguatezza, tristezza, pianto, ira, ecc.). Superato il muro (magari con opportune tecniche e reintegrazione cibo/liquidi) si può arrivare alla fine di una maratona.

I famosi 42k quindi rappresentano un limite strutturale per la maggioranza delle persone, è come toccare con mano i propri limiti ed avvicinarsi alla morte, per questo parlo di esperienza mistica.